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Energia: nel 2012 prezzi in salita, consumi in discesa

Consumi energetici specchio della crisi, con tutti i prevedibili effetti collaterali, come ci spiega il Gestore dei mercati energetici (Gme) nel rapporto annuale pubblicato nella sua ultima newsletter. Nel 2012, a fronte di un'offerta di elettricità incrementata dalle nuove centrali frutto della liberalizzazione, i consumi sono calati del 4,4% sul 2011 (che aveva fatto registrare -2,2% rispetto all'anno precedente) ripiegando su livelli inferiori al 2004, anno in cui ha iniziato a operare la borsa elettrica italiana.

Costo dell'elettricità a 75,48 euro a magawattora
Il costo dell'elettricità nella borsa elettrica (Pun, il prezzo unico nazionale che la bozza di strategia energetica del Governo Monti vorrebbe mettere in discussione) ha nel frattempo registrato un aumento del 4,5% rispetto al 2011, portandosi a 75,48 euro a magawattora, livello comunque inferiore a quello del 2008 (86,99 €/MWh), ultimo anno prima della crisi economica. A fronte, in ogni caso, di evidenti squilibri territoriali, con i prezzi di riferimento relativi a Sicilia e Sardegna "significativamente più elevati rispetto alle zone continentali, con uno spread tra Sicilia e Sud stabile attorno ai 25 €/MWh".

Aumenti da Nord a Sud
C'è da dire che i listini hanno segnato un aumentato in tutte le zone, con tassi di crescita compresi tra il 5,5% del Nord e l'1,9% del Sud. Quest'ultima pertanto si conferma, per il quarto anno consecutivo, la zona dal prezzo più basso, pari a 70,34 €/MWh.


Fonte: IlSole24Ore.IT
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