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Stati Uniti: 45.000 morti in eccesso per la mancanza di assicurazione

In un momento in cui il presidente degli Stati Uniti Obama sta cercando di imporre una importante quanto avversata estensione dell'assistenza sanitaria a tutti i cittadini statunitensi, una ricerca pubblicata online sulla rivista “American Journal of Public Health” fa il conto dei costi umani della mancanza di copertura assicurativa, stimabile in 45.0000 morti in eccesso.

Secondo lo studio "Health Insurance and Mortality in U.S. Adults” gli statunitensi in età lavorativa privi di assicurazione hanno un rischio di morte più alto del 40 per cento rispetto alla loro controparte assicurata, contro un maggior rischio del 25 per cento trovato in un analogo lavoro risalente al 1993.

Secondo Andrew Wilper, che lavorava presso la Harvard Medical School nel periodo in cui si è svolto lo studio ed ora in forze alla University of Washington Medical School: "I non assicurati hanno un rischio di morte più elevato anche tenendo in considerazione le condizioni socioeconomiche, i comportamenti virtuosi e il livello di salute di base. La medicina ha molti strumenti per prevenire le morti dovute a ipertensione, diabete e patologie coronariche, ma solo se i pazienti possono frequentare ospedali e ambulatori e hanno accesso ai farmaci".

Lo studio, che ha analizzato i dati raccolti nel corso degli studi epidemiologici nazionali dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), è arrivato a stimare in 44.789 le morti in eccesso dovute alla mancanza di assicurazione ogni anno, contro le 18.000 circa di ua stima precedente, risalente al 2002.

Da sottolineare, secondo i ricercatori, che le morti associate a mancanza di assicurazione ora superano quelle attribuibili alle più comuni "patologie-killer" come l'insufficienza renale.

In termini percentuali, il rischio di morte risulta aumentato del 40 per cento. Come atteso, i tassi di mortalità più alti riguardano i maschi (+37 per cento), i fumatori e gli ex-fumatori (+102 per cento e +42 per cento, rispettivamente), le persone in condizioni di salute non buone o precarie per loro dichiarazione (+126 per cento) o secondo l'esame obiettivo di un medico (+222 per cento).


Fonte: L'Espresso
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