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I colossi americani alla guerra dell'eBook

"Caro signore, Kindle è un tipo di apparecchio tutto nuovo, e noi siamo emozionati ad averla tra i nostri nuovi clienti!". Jeff Bezos, classe 64, studi a Princeton e apprendistato a Wall Street, ci mette pure il punto esclamativo: dev'essere davvero un'emozione firmare tutte quelle lettere, rigorosamente elettroniche, che ti schiudono il meraviglioso mondo di Kindle. Da qualche giorno, però, in casa Bezos, padre padrone di Amazon, la più grande libreria virtuale, quel punto esclamativo ha più il sapore dell'"alert", dell'allarme, che della sorpresa. Meglio sarebbe provare con i puntini di sospensione, vista l'attesa e l'incertezza.

Il mondo del libro elettronico è in subbuglio. Amazon e Kindle, la prima libreria virtuale e il primo lettore elettronico del mondo, non sono più soli. Una fantasma s'aggira per il mercato, ed è l'ombra di Barnes & Noble, la più estesa rete libraria d'America, un colosso da più di settecento negozi negli States con tanto di collocazione in Borsa. Con una mossa a sorpresa, e in tre tempi, il marchio glorioso dell'Ottocento che il Ceo Steve Riggio ha lanciato nel Terzo Millennio, ha deciso di buttarsi nel mercato del libro virtuale. Prima acquisendo eReader. com, poi lanciando sul mercato degli smartPhone un programma per accedere alla propria libreria e, infine, annunciando la svolta: l'arrivo, nel 2010, di un lettore che promette di far sembrare Kindle già vecchio. Perché il reader di Amazon è tutto in bianco e nero, non è touchable, cioè funziona solo spostando tasti e cursore, mentre il prodotto che B & N svilupperà con Plastic Logic, l'azienda più all'avanguardia del settore, depositaria di un brevetto di libro elettronico addirittura pieghevole, sarà bellissimo, a colori, wi-fi e naturalmente touch.
La guerra dell'eBook è già cominciata? Sì, sostiene il "New York Times". Peccato solo che la quota di mercato sia ancora piccina: negli Stati Uniti (unico paese in cui Kindle per ora è in vendita) il numero degli e-lettori è fermo all'1,5 per cento. E allora che c'è di così eccitante? Beh, l'attesa. Gli esperti sostengono che con l'ebook avremo lo stesso fenomeno da "coda lunga" che Chris Anderson, il direttore-guru di "Wired", ha individuato per la musica digitale. Lentamente, prenderà sempre più quota. Uno studio del centro di ricerche Forrester sostiene che tra 4 anni i possessori di lettori digitali saranno 13 milioni: una cifra che moltiplica più di sei volte quella attuale.

Ecco perché le grandi manovre sono cominciate. E su due fronti: quello dell'hardware, cioè dei lettori elettronici, e del materiale primario, cioè i libri. Già adesso molti editori sono restii a mandare online i loro bestseller. Dal "Cacciatore di aquiloni" al "Signore degli Anelli" tanti classici e bestseller restano fuori. Fuori anche intere bibliografie di autori cult e diversi da Saul Bellow a John Grisham. Durerà? La sfida ad Amazon di un colosso della distribuzione come Barnes & Noble dovrebbe accelerare la transizione.
L'altra questione è quella dell'hardware, degli eReader. Adesso abbiamo da una parte il capostipite Kindle, dall'altra il futuribile lettore di Barnes & Noble e Logitech. In mezzo, tutta una serie di lettori con più o meno funzioni, dove la parte del leone per ora la fa la Sony, che però non si appoggiano a una libreria propria, come Amazon o Barnes & Noble (anche se, per esempio, a Londra Sony si è alleata con la catena Borders). Metteteci pure l'incomunicabilità tra standard (se compri su Kindle non puoi leggere su Sony) e quella maledetta trappola che si chiama Drm, cioè Digital Rights Management, che non ti permette di copiare e passare il libro (come succedeva prima anche con la musica di iTunes) e il quadro è completo. Il futuro del libro è elettronico, non ci piove: è il presente che ha bisogno di una schiarita.


Autore: Angelo Aquaro
Fonte: LaRepubblica.IT
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